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Il Primo Maggio, sulle tv del circuito Corallo, “Il fattore umano. Lo spirito del lavoro” di Giacomo Gatti

Un documentario per raccontare le eccellenze del lavoro italiane.

Il Primo Maggio, sulle tv del circuito Corallo, “Il fattore umano. Lo spirito del lavoro” di Giacomo Gatti

Il Fattore Umano

Milano, 28 aprile 2020
– Filari di viti fra le montagne del Trentino, strisce di pasta che scorrono in un pastificio a Gragnano, frese ad alta tecnologia in una fabbrica umbra. In Italia, il lavoro è un mondo ricco e variegato. Ma chi sono i suoi attori, gli uomini e le donne che, con i loro sogni e il loro mestiere, trasformano ogni giorno l’impresa in realtà?

Il fattore umano, lo spirito del lavoro è il documentario che il regista milanese Giacomo Gatti ha realizzato su una quindicina di eccellenze italiane: aziende diversissime per storia, settore e territorio, ma unite da un filo invisibile, quello della responsabilità. Tutte, infatti, declinano a loro modo una stessa visione: l’impresa non è solo profitto, ma sviluppo, cultura, creatività. È un ponte verso il futuro da costruire insieme, nel rispetto dell’ambiente, della società, e soprattutto dell’uomo.

“Questo modo di intendere il lavoro, ovvero come via per realizzare la fondamentale vocazione umana alla condivisione dell’esperienza comunitaria, con l’apporto del proprio contributo intelligente e creativo, è quanto è necessario oggi, nel momento in cui l’economia del pianeta è paralizzata a causa degli effetti del coronavirus e sembra venire meno la voglia di scommettere sul futuro”, spiega mons. Davide Milani, presidente di Fondazione Ente dello Spettacolo.

Il film è prodotto da Inaz – Osservatorio Imprese Lavoro in collaborazione con Fondazione Ente dello Spettacolo, e ha il patrocinio della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro. Si avvale della consulenza scientifica di Marco Vitale.

Presentato nel 2018 alla Festa del Cinema di Roma, nella sezione “Risonanze”, Il fattore umano, lo spirito del lavoro sarà trasmesso dalle emittenti del Circuito Corallo il Primo Maggio in occasione della Festa dei Lavoratori.

«In un’epoca in cui la finanza e le nuove tecnologie sembrano scalzare il fattore umano dal centro dell’economia, la nostra convinzione è che esistano uomini e donne capaci di fare la differenza – afferma Giacomo Gatti regista e autore con Elia Gonella del film – Sono le mani e i cervelli delle imprese italiane e le loro storie meritano di essere raccontate attraverso il linguaggio del cinema».

Nel film il lavoro è raccontato anche attraverso l’aspetto emozionale, attraverso il suo bello, che spesso viene dimenticato: c’è chi dichiara di mettere una parte di sé in ogni trattore su cui lavora, chi realizza una vera economia circolare recuperando reti da pesca, chi ha scommesso sulle mani degli agricoltori per rilanciare il settore agricolo. E ancora, chi valorizza i legami generazionali fra i lavoratori del proprio pastificio, chi descrive l’anno di lavoro che c’è dietro i fumetti in edicola ogni settimana, chi sviluppa arti artificiali che conservano il senso del tatto, chi trasforma un lanificio in una banca, chi aiuta le start-up a diventare grandi, chi ogni anno assume a tempo indeterminato venti giovani meritevoli – anche se non ha bisogno di ampliare la forza lavoro. E poi c’è Don Loffredo, che nel Rione Sanità di Napoli ha dato una risposta ai giovani disoccupati gestendo la riapertura delle Catacombe e attirando centomila visitatori.

«Sono storie italiane che non arrivano mai alla ribalta, e invece oggi più che mai è necessario valorizzarle» spiega Linda Gilli, presidente e amministratore delegato di Inaz. «In occasione del nostro settantesimo anniversario (1948-2018) ci siamo ritrovati a fare un punto sulla nostra esperienza imprenditoriale – prosegue Gilli –. Tutti questi anni trascorsi al fianco di aziende italiane esemplari, piccole e grandi, di diversi settori, ci hanno spinto a raccontare la centralità dell’essere umano nel mondo del lavoro attraverso un film».

Il film rientra fra le iniziative di Fondazione Ente dello Spettacolo, che dal 1946 promuove e diffonde la cultura cinematografica in Italia.

«Questo film è un avvincente biglietto da visita del lato migliore della nostra Italia – aggiunge mons. Milani -. Un viaggio alla scoperta della bellezza spesso nascosta dell’Italia che ogni giorno innova, trova una nuova sintesi con la tradizione, offre occupazione e crescita, sa rispettare e promuovere l’ambiente, rende protagonisti i giovani. Mostra le storie di chi considera il lavoro non come un culto ma come cultura, l’impegno di imprenditori che non riducono il lavoro al modo per procurarsi ricchezza ma che lo considerano come via per ricostruire comunità, dare dignità, offrire futuro al Paese».

Il sito web del film è: https://fattoreumano.inaz.it

Pressbook al link: https://fattoreumano.inaz.it/doc/PRESSBOOK_03102018.pdf

Per scaricare la locandina: https://fattoreumano.inaz.it/doc/locandina_IFU.jpg

 

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