Convegno Inaz 2025 – Non ho l’età. Anzi, sì!
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Baby Boomer, Gen X, Millennial e Gen Z: la convivenza intergenerazionale in azienda al tempo dell’IA
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La città di Ivrea si avvicina a diventare Patrimonio Unesco. Le architetture di Adriano Olivetti, realizzate fra gli anni 30 e 60 del Novecento, ambiscono a diventare patrimonio dell’umanità non solo per il loro valore estetico e architettonico, ma anche e soprattutto per l’idea che la città olivettiana incarna: un luogo dove il mondo del lavoro è incentrato sulla persona. Della candidatura di Ivrea si è cominciato a parlare dieci anni fa, e da allora sono stati percorsi i numerosi step necessari per raggiungere l’obiettivo. Ora parte la fase finale della campagna, con un nuovo sito web, www.ivreacittaindustriale.it, che racconta tutte le caratteristiche del progetto. “Nel corso del Novecento -si legge sul sito-, Ivrea ha realizzato un modello alternativo e unico di città industriale basato su un sistema sociale e produttivo ispirato alla Comunità. Il concetto di “comunità” racchiude in sé, infatti, valori umani, ambientali e architettonici che hanno fatto di Ivrea la città industriale per eccellenza del XX secolo. Un modello di lavoro, un modello di vita che fanno coesistere armonicamente lo spazio economico-produttivo e quello sociale”. Inaz è orgogliosa di aver collaborato negli anni con la Olivetti per sviluppare numerose soluzioni per organizzare il lavoro e le persone. Da questo rapporto prezioso sono nate anche iniziative per la diffusione della cultura d’impresa, dai numerosi interventi incentrati su Olivetti durante i convegni promossi da Inaz, fino alla realizzazione del volume “La prima impresa industriale di Camillo Olivetti e il paradigma olivettiano”, edito nella collana Piccola Biblioteca d’Impresa.
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