Gruppo INAZ: ricavi per 45,3 milioni nel 2020

Gruppo INAZ: ricavi per 45,3 milioni nel 2020, +8,6%. Cresce la domanda di tecnologie per una gestione digitale del personale in azienda


La società, specializzata in software e servizi dedicati al mondo HR, nel 2020 è cresciuta grazie alla forte richiesta di consulenza, Cloud, tecnologie e strumenti che abilitano lo smartworking, la comunicazione e la sicurezza del personale nelle aziende italiane

Si è chiuso in crescita il 2020 del Gruppo Inaz, impresa specializzata in soluzioni software, servizi e consulenza in ambito amministrazione e gestione delle risorse umane. I ricavi nel 2020 sono stati di 45 milioni 357 mila euro, +8,6 % rispetto all’anno precedente. «Un risultato importante, conseguito in un anno difficile per la crisi innescata dalla pandemia, in cui il mercato digitale in Italia si è contratto del -0,6% secondo i dati Assinform relativi al 2020» commenta Linda Gilli, Cavaliere del Lavoro e presidente e amministratore delegato di Inaz, che ha sede a Milano, conta circa 450 dipendenti, è presente con filiali e punti assistenza in tutta Italia e da oltre settant’anni è punto di riferimento e sinonimo di innovazione per quanto riguarda le tecnologie e la consulenza dedicate al settore HR.

«Nell’ultimo anno Inaz è cresciuta perché già preparata ad affrontare la trasformazione digitale e la rivoluzione che ha interessato il modo di lavorare – prosegue Linda Gilli . In un momento in cui la gestione delle persone e l’organizzazione del lavoro sono diventati temi cruciali, abbiamo saputo affiancare i nostri clienti, in prima battuta aiutandoli a gestire le problematiche legate all’emergenza Covid-19, e poi nel raccogliere le sfide del “next normal” che si delinea post pandemia. La chiave è stata proporre non solo strumenti e soluzioni adatti a superare i problemi contingenti, quanto un vero e proprio approccio orientato a innovare con una visione a lungo termine: digitalizzare, garantire la sicurezza negli ambienti di lavoro, comunicare meglio internamente, realizzare uno smartworking davvero positivo per l’azienda e i lavoratori. In una parola, adattare i modelli organizzativi alle trasformazioni irreversibili del mondo del lavoro». Basti pensare che, come rilevato dalla ricerca “Future of Work 2020” realizzata dall’Osservatorio Imprese Lavoro Inaz, dopo la pandemia solo il 6% delle imprese prevede di tornare a lavorare sempre e solo in presenza.

Le strategie future di Inaz sono orientate allo sviluppo di soluzioni sempre nuove e vicine alle esigenze delle aziende, tra cui spiccano i servizi in Cloud, tool e app per agevolare il lavoro da remoto e la comunicazione azienda-dipendente, le applicazioni dell’intelligenza artificiale nei processi a più alto tasso di automazione legati alla gestione del personale. Allo stesso tempo, Inaz intende potenziare la propria rete commerciale e tecnica in tutta Italia e proseguire nella strategia di acquisizioni e partnership che permettono al Gruppo di arricchirsi con realtà d’eccellenza. Un esempio di questa strategia nel 2020 è stata l’acquisizione di Ddocuments, società milanese specializzata nelle soluzioni per la digitalizzazione documentale. L’andamento positivo del 2021 riguarda anche la dimensione occupazionale: sono state introdotte nuove figure professionali, pari al 26% della popolazione aziendale dedicata ai ruoli di ricerca e supporto tecnico.

«Lo scenario economico generale rimane complicato, ma guardiamo al futuro con fiducia – conclude Linda Gilli –. La nostra è un’azienda che offre prodotti e servizi per il mercato B2B, perciò il nostro andamento dipende da quello dei clienti. È quindi determinante che l’economia italiana riparta al più presto. Il fatto che la prima missione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sia incentrata su digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura è estremamente significativo: sono questi gli elementi chiave che potranno rendere l’economia italiana protagonista in un mondo che esce dalla pandemia completamente trasformato. Il Paese e le sue imprese non devono lasciarsi sfuggire questa opportunità».

Come azienda familiare, Inaz accompagna i propri piani di sviluppo a una particolare attenzione al tema del passaggio generazionale. È in quest’ottica che la società ha cominciato a preparare l’ingresso nella proprietà della terza generazione, rappresentata dai tre figli di Linda Gilli: Ludovica, Valerio e Giovanni Busnach. «Un passaggio – sottolinea Gilli – che avverrà nel segno della continuità, con il supporto fondamentale del management di Inaz, che condivide modelli e principi guida della governance aziendale».

 

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