Davanti alle profonde trasformazioni lasciate dalla crisi economica l’impresa, se vuole sopravvivere, deve rivedere il proprio rapporto con la società. Smettere di limitarsi a remunerare il capitale investito e andare oltre l’attenzione ai meri aspetti finanziari, per assumere un ruolo propulsivo, unendosi agli altri attori –istituzioni e organizzazioni sociali– al fine di costruire insieme il bene comune. È questo il tema affrontato nell’ultimo incontro dei Lunedi’ d’impresa Inaz da cui deriva appunto pubblicazione della Piccola Biblioteca d’Impresa Inaz, intitolata “Valori d’impresa e incivilimento”.
«Si tende a pensare che i valori d’impresa siano un derivato della raggiunta “civiltà”, ma in realtà il rapporto fra i due elementi è circolare: i valori d’impresa sono, a loro volta, motore prima di tutto di incivilimento, e poi di sviluppo e benessere, come evidenzia una lunga tradizione di pensiero economico europea ed italiana, contrapposta alle teorie neoliberiste che tanti danni ancora producono» spiega Linda Gilli, presidente e AD di Inaz, che firma l’introduzione al volume.
La riscoperta e la diffusione dei valori d’impresa diventa allora fondamentale nel ricostruire un rapporto fecondo tra organizzazioni produttive, istituzioni e società civile. Tre realtà che, quando si uniscono per il raggiungimento del bene comune si scambiano le proprie migliori pratiche e mettono le basi per un futuro realmente sostenibile.
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L’azienda di Milano, una delle realtà più importanti del settore software e servizi per la gestione delle risorse umane, ha premiato Paolo Coccioni, responsabile della filiale del capoluogo toscano. Crescono i clienti di grandi dimensioni e si conferma il trend dei servizi in outsourcing per amministrare il personale